Nuovo appuntamento con la rubrica che traduce per voi curiosi articoli dalla stampa estera. Anche questa volta è il The Guardian a guidarci in un percorso inusuale nella storia dell'arte.
Dagli amanti del divertimento e del sole nella Coney Island di Weegee alla donna vestita di tutto punto di Monet, la spiaggia non ha solo ispirato gli artisti, ma ha anche aiutato a rendere evidenti i cambiamenti della società nel corso del tempo.
- Monet – La spiaggia a Trouville (1870)
Il vento e la sabbia ci entrano negli occhi quando guardiamo quest’istantanea pittorica e incredibilmente immediata di un momento al mare. Si tratta di un capolavoro dell’impressionismo, sebbene la percezione che ne abbiamo, così veloce, naturale e fluida, sia ben distante da quella che, all’epoca, ci si aspettava da un soggetto balneare. Le spiagge della Normandia, specialmente quella di Trouville, furono per l’impressionista Monet il luogo perfetto, dove lo svago della classe media e l’imprevedibilità della natura si incontravano creando momenti di sorprendente spontaneità.- Weegee – Coney Island (1940)
Questa meravigliosa fotografia ritrae quella generazione di giovani americani che di lì a poco sarebbero andati a combattere nella Seconda Guerra Mondiale. È un’immagine di comunità e democrazia: una città intera sembra divertirsi sulla spiaggia mentre l’era moderna porta con sé una nuova concezione del sesso, del corpo e della giovinezza. È toccante quanto uno dei romanzi di Philip Roth sul mondo in cui era cresciuto: la fotografia di una nazione che stava per entrare nel suo periodo d’oro.
- Massimo Vitali – Cefalù (2008)
Questo panorama di una moderna vita balneare a Cefalù è sia bellissimo che angosciante. Molti di noi sono rappresentati in questa foto. Pensate al cambiamento: nel XIX secolo, uomini e donne vittoriani, pesantemente vestiti, si trascinavano sulle spiagge; nel XX secolo, invece, i vestiti diventano striminziti; e nel XXI secolo, il mare è punteggiato di persone che si rimettono al culto del sole, della spiaggia e dell’acqua. La scena balneare scolorita di Vitali guarda con ironia all’Italia di oggi come falso paradiso.
- Degas – Sulla spiaggia (1869-70)
Questo quadro ha una qualità irreale e teatrale al tempo stesso: Degas si prende gioco di quella innocenza e spontaneità che gli altri impressionisti, Monet per primo, trovavano sulle spiagge. La sua, infatti, è stata probabilmente ricreata in studio, e si nota: mina deliberatamente la naturalezza delle scene in riva al mare e, così facendo, solleva dei dubbi sulla vera natura del realismo nell’arte.
- Andre Derain - Barche da pesca a Collioure (1905)
La spiaggia è stata coinvolta in alcune delle più importanti rivoluzioni artistiche. Gli impressionisti si sentirono a casa sulle spiagge della Normandia, mentre nel 1905 Derain e Henry Matisse furono colti da un’epifania di luce e colori a Collioure, una cittadina portuale del Mediterraneo. Le barche da pesca allineate sulla spiaggia diventano il soggetto del quadro di Derain, che si scioglie in pennellate dai colori vivi e crudi; così nacque il fauvismo.
- Salvador Dalì – La persistenza della memoria
Questo capolavoro onirico, con i suoi orologi che sembrano sciogliersi allo sguardo dell’osservatore, può sembrare una creazione astratta, una risposta concettuale a Freud ed Einstein, un’icona di ciò che rendeva moderna l’arte moderna stessa; in realtà, esso rappresenta una spiaggia in modo assai preciso. Il luogo in cui Dalì scelse di posare i suoi molli orologi non è immaginario, anzi: è una fedele riproduzione di Cadaquès in Catalogna, una spiaggia dove il pittore aveva trascorso la sua infanzia, che torna spesso nelle sue immagini selvagge.
- David Cox – Rhyl Sands (1854-5)
Può sembrare divertente/buffo, ma prima degli impressionisti, già i pittori inglesi avevano cominciato a sperimentare sui paesaggi balneari. I personaggi vittoriani, pesantemente vestiti, dall’aria distante e forse anche triste, che si riuniscono in piccoli gruppi su questa scolorita spiaggia scozzese, vengono dipinti da Cox con tratto libero, aperto e sensibile.
- Picasso - Due donne sulla spiaggia
Nessun artista come Picasso ha mai percepito e allo stesso tempo condizionato il ritmo della propria epoca. Egli, infatti, riesce a riassumere i cambiamenti sociali in atto, nonostante la sua arte abbia spesso una connotazione fortemente intima e slegata dalle regole (eccetto quella dell’originalità). Questa immagine classica, grandiosa e generosa, ritrae perfettamente la nuova libertà pretesa dalle donne dopo la Prima Guerra Mondiale, l’inizio di una nuova era per quanto riguarda le relazioni di genere che Picasso chiaramente sostiene, in un momento di divertimento ed estasi in riva al mare.
- Luchino Visconti – Scena finale del film Morte a Venezia (1971)
Gli ultimi fotogrammi del lungo, fisso e coreograficamente complesso capolavoro di Luchino Visconti, Morte a Venezia, richiamano evidentemente le scene sulla spiaggia di Monet e Degas, mentre il protagonista guarda le donne vestite di tutto punto e i bambini che giocano da quella che sembra una distanza, almeno storica, importante per il filtro marxista utilizzato. Sembra che l’intero stile di vita, espresso perfettamente dai vittoriani in riva al mare, stia morendo con Dirk Bogarde, così come la classe borghese, che si avvia verso la sua distruzione scontrandosi con la nuova era rivoluzionaria. In sottofondo, non poteva mancare Mahler.
- Henri Matisse – Vista di Collioure (1905)
Il genio di Matisse esplode in questo quadro dalle pennellate radicali, spezzate e dai colori liberi, dipinto in un periodo di sperimentazione in un piccolo borgo vicino al mare con André Derain. Sono passati solo 35 anni da quando Monet aveva dipinto a Trouville, ma qui troviamo un altro mondo, una nuova arte, una diversa consapevolezza che ha spazzato via i confini e le comodità del XIX secolo. È nata una nuova, terribile bellezza.
Fonti: traduzione di Beatrice Righetti da www.theguardian.com
Mi chiamo Beatrice Righetti, sono laureata in Mediazione Linguistica e Culturale all’Università di Padova e sono un’appassionata traduttrice. Studio inglese, russo, tedesco e spagnolo, e nel tempo libero mi dedico all’arte e alla letteratura. Per questo, credo fortemente nella divulgazione artistica e culturale, specialmente se integrata nel nostro vasto e poliedrico panorama internazionale.
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