Oggi conoscerete i 10 mostri, forse, più terrificanti nella storia dell’arte. O almeno è ciò che ha pensato Jonathan Jones che ha scritto la versione originale dell’articolo in inglese.
Cannibali striscianti, mummie in movimento, lupi mannari, uomini-topo e l’ispirazione per L’esorcista … ecco che tutti i vostri peggiori incubi prendono vita!
- FW Murnau – Nosferatu (1922)
Questo terrificante film muto su Dracula realizzato da Murnau nel 1922 è un capolavoro dell’arte espressionista tedesca. È una creazione estremamente originale, con un vampiro che sembra quasi un topo, proiettando ombre mortali. In effetti l’apparizione della creatura non morta di Nosferatu ricorda alcuni dipinti espressionisti come ad esempio l’Urlo di Munch. Come gli altri artisti espressionisti, Murnau usa immagini grottesche e strane per turbarci e inquietarci.
- Lucas Cranach il Vecchio – Il lupo mannaro o il cannibale (c 1510-1515)
Le leggende sui vampiri provengono originariamente dall’Europa orientale, mentre il mostro di Frankenstein è stato inventato da Mary Shelley e le storie horror sulle mummie sono vittoriane. Il lupo mannaro invece trae le sue origini dal folklore dell’Europa occidentale e vanta le rappresentazioni artisti più antiche. Questa xilografia del XVI secolo, realizzata da uno dei più grandi artisti del Rinascimento tedesco, raffigura un licantropo che terrorizza gli abitanti di un villaggio tedesco di circa 500 anni fa. Un uomo selvaggio che gattona a quattro zampe è emerso dalla foresta a caccia di carne umana.
- Edvard Munch – Vampiro (1893)
In questo dipinto inquietante una donna sembra affondare i suoi denti nel collo di un uomo. Alcuni sostengono che Munch in origine gli avesse dato un titolo diverso sottolineando come la donna stesse baciando (non mordendo) l’uomo. Ma penso che non sia vero. Perché questa immagine oscura ed erotica richiama la stessa atmosfera cupa e sensuale che ritroviamo nel romanzo Dracula di Bram Stoker. L’immagine di Munch risale al 1893, mentre la storia di Stoker fu pubblicata nel 1897.
- Leon Kossoff – Autoritratto (1981)
In questo tormentato autoritratto espressionista il pittore britannico Leon Kossoff assomiglia al mostro di Frankenstein interpretato da Boris Karloff. Il dipinto ha anche un tono monocromatico che ricorda il classico Karloff del 1931. Questa somiglianza tra un dipinto e il più bello dei vecchi film horror della Universal dimostra semplicemente come l’immagine del mostro solitario e condannato creato da Karloff sia radicata nell’immaginazione moderna. Intenzionalmente o no, Kossoff si è dipinto come Karloff.
- Antico Egitto – Statua di Ka (1800-1700 a.C. circa)
Furono gli scrittori dell’orrore vittoriani che videro per la prima volta il potenziale gotico dei resti umani mummificati dall’antico Egitto. Bram Stoker, autore di Dracula, ha scritto un elaborato romanzo su una regina egiziana non morta. Ma Arthur Conan Doyle (il creatore di Sherlock) è andato oltre quando ha raccontato storie su mummie che escono dalle loro bare. Questa straordinaria statua in legno a grandezza naturale del Museo Egizio, al Cairo, sembra mostrare una persona morta che lascia la tomba. È il “ka” spirituale del defunto. Più un fantasma che una mummia, ma comunque spettrale.
- Arte Assira – Testa di bronzo di Pazuzu (c 800-550 a.C.)
Questo antico demone del vicino Oriente fa parte della mitologia delle prime città. Le prime società urbane della Mesopotamia credevano nelle potenti divinità della sessualità e della magia. Ma Pazuzu iniziò una seconda vita nel 1973 quando la sua somiglianza col nostro diavolo fece di lui il volto del male nel film horror di William Friedkin L’esorcista. Il film inizia con Max von Sydow che fissa una statua di questo demone in una città in rovina battuta dal vento, sapendo che sta guardando il diavolo.
- Gustave Dore – Cappuccetto rosso (1867)
Le leggende sui lupi mannari erano presenti in Francia fino al XVIII secolo, quando i mostruosi lupi terrorizzavano la campagna. Le fiabe di Perrault, scritte nell’epoca di Versailles, includono Cappuccetto Rosso che attinge sicuramente a questa paura dell’uomo lupo. La grande illustrazione di Dore del XIX secolo cattura la vera oscurità della storia.
- Dosso Dossi – Ninfa e Satiro (1510-16)
La creatura selvaggia che in questo dipinto ringhia contro una donna terrorizzata è in teoria un Satiro classico, ma sembra più un lupo mannaro. È sicuramente una fusione delle due credenze. I licantropi erano una credenza popolare presente nell’Italia del XVI secolo quando Dossi dipinse quest’opera alla corte di Ferrara. I contadini credevano di dover combattere i licantropi di notte per proteggere i loro raccolti. Dosso Dossi va nel cuore oscuro del mito del licantropo, mentre dipinge la bestia che si nasconde nell’uomo.
- Thomas Phillips – Byron (1813)
La prima storia di vampiri in letteratura inglese, The Vampyre (1819) fu scritta da John Polidori, compagno di viaggio del poeta romantico Lord Byron. In questo ritratto Byron posa nel costume di un bandito albanese. Nel racconto di Polidori è in Grecia che l’eroe capisce che il suo compagno di viaggio, il sinistro, seducente e aristocratico Lord Ruthven, è un vampiro. Byron è chiaramente il modello di The Vampyre e, in definitiva, ricorda molto il fascino dei nostri vampiri moderni.
- Andy Warhol – Dracula (1981)
Molte persone vedevano Warhol come una figura vampirica che cacciava anime dannate da aggiungere alla sua Factory. Qui dà loro soddisfazione, con un’immagine di Dracula che sembra quasi Andy vestito per Halloween. Infatti deriva da una serie di stampe sui “miti” e afferma indiscutibilmente che Dracula è parte del folklore moderno e appartiene all’arte proprio come gli dei nell’antica Grecia.
Fonti: traduzione di Cristian Camanzi da www.theguardian.com
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