Dalle formidabili prostitute di Picasso alla provocatoria pipa di Magritte fino al rivoluzionario dipinto di Pollock. La migliore arte del XX secolo riflette un mondo in trasformazione, un’epoca affascinata dall’astrazione e dall’immaginazione. 10 opere d’arte icone del XX secolo selezionate da Jonathan Jones che ha scritto la versione originale dell’articolo in inglese.
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Paul Cézanne – Mont Sainte-Victoire (1902)
Il XX secolo è iniziato con un uomo che dipingeva una montagna. Gli ultimi capolavori di Cézanne separano il processo del guardare da quello del rivelare l’infinita complessità dell’esperienza visiva. Ogni pennellata contiene un universo. Le rivoluzioni intellettuali dell’età moderna, da Freud a Einstein, trovano il loro specchio nell’acuto occhio rivoluzionario di Cézanne.
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Pablo Picasso – Les Demoiselles d’Avignon (1907)
La pittura di Picasso, infinitamente provocante, continua a scuotere e ad abbagliare. Esce dai confini dello spazio pittorico con una follia frastagliata. La carne erutta da una caverna di cristallo blu. I volti sono maschere. L’arte “primitiva” che Picasso stava guardando mentre dipingeva questo capolavoro di caos lo autorizzò a superare il surrealismo, prima che il surrealismo avesse inizio.
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Henri Matisse – La danza (1909-1910)
Matisse fa sembrare la rivoluzione eterna. Questa vampata astratta di corpi nello spazio non assomigliava a nient’altro quando fu creata, era completamente nuova, e tuttavia doveva anche apparire come senza tempo. Matisse prende le passioni “primitive” che hanno risvegliato il suo tempo e le traduce con un linguaggio sofisticato intriso di storia dell’arte. Il risultato è una pittura rupestre disegnata da Poussin. In questa natura selvaggia, il classicismo si nasconde.
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Georges Braque – Uomo con chitarra (1911-1912)
Quest’opera venne dipinta quando Braque e Picasso erano “legati insieme come alpinisti”, come hanno detto, per esplorare un nuovo universo tattile. Il cubismo ha respinto non solo la convenzione di dipingere le immagini, ma la stessa aspettativa di ciò che l’arte dovrebbe rappresentare. Questo e altri quadri cubisti frammentavano la forma delle cose, cercando di afferrare il peso della realtà. In quel tentativo di conoscere tutta la ricchezza dell’esperienza, le linee chiare di un ordinato ritratto si disintegrano in un oscuro tumulto di percezioni.
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Umberto Boccioni – Forme uniche di continuità nello spazio (1913)
Questo inno alla velocità, all’energia e ai muscoli proviene da un tempo in cui il mondo avanzava, convinto della realtà del progresso umano. Boccioni è il più grande artista del movimento futurista. Come tutta l’arte futurista, anche questa scultura è una sorta di propaganda, un inno al nuovo volutamente brutale. Ma nell’immaginare un soldato del futuro, Boccioni crea una visione dell’io disteso in una nuvola di distorsione spaziale, l’ego svanisce nello spazio-tempo.
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Kazimir Malevich – Quadrato nero (1915)
Il lavoro più estremo e più semplice dell’arte astratta, dipinto all’inizio del XX secolo, è un quadrato nero. Solo quello. Quest’opera con il tempo ha finito per diventare un’icona sconcertante e indimenticabile. Malevich, come altri artisti astratti tra cui Kandinsky e Mondrian, aveva una visione dell’arte quasi religiosa. Il suo quadrato nero ha la tersa autorità di una rivelazione innominabile.
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Réne Magritte – Il tradimento delle immagini (1928-29)
Per il movimento surrealista la realtà era una bugia che veniva trafitta dalla verità dei sogni. Magritte era un po’ il filosofo per eccellenza del movimento. Questa è la sua dimostrazione più succinta che le immagini sono ingannevoli, i nomi sono arbitrari e non si rivolgono agli oggetti che noi ci aspettiamo, ma a cose incomprensibili a cui diamo etichette senza senso.
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Marcel Duchamp – Fountain (1917)
Il XX secolo non era ancora fuori dalla sua adolescenza. Per la maggior parte delle persone consapevoli degli esperimenti di arte moderna, i colori vivaci di Matisse erano ancora scioccanti e gli assalti alla bellezza di Picasso erano oltre il limite. Che cosa doveva provocare quest’opera di Duchamp presentata a una mostra d’arte di New York? Fontana, con la sua firma R Mutt e la data del 1917, fu fotografata e ricordata. È diventata arte e così ha cambiato l’arte per sempre.
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Hannah Höch – Taglio col coltello da cucina Dada attraverso la prima era germanica dalla cultura del ventre pieno di birra della Repubblica di Weimar (1919-1920)
Questa epica costellazione di barzellette visive e strampalate chiacchiere politiche racchiude lo schiaffo dadaista. Dada è il movimento artistico più aggressivo e allo stesso tempo più umano del XX secolo. Direttamente radicato nella vita di tutti i giorni (“tagliato con il coltello da cucina”) e felice di far parte del mix di immagini multimediali che il mondo moderno traspira, ha tuttavia l’intensità di una pittura astratta.
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Jackson Pollock – Lavender Mist (1950)
Per un breve istante, Pollock turbato e confuso, dipinse come un angelo, vedendo la rete cristallina dell’universo, ciò che va oltre il visibile. I suoi labirinti di pittura grezza portano l’immaginazione verso l’interno, verso le profondità inconsce e verso l’esterno, fino ai limiti dello spazio.
Fonti: traduzione di Cristian Camanzi da www.theguardian.com
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