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Giovanni da Udine, festoni di fiori e frutta, Roma, villa della Farnesina, galleria con Storie di Psiche |
Un evento quindi che segnò indelebilmente la storia dell'arte e la storia della natura morta in particolare.
Queste decorazioni stilizzate furono chiamate "grottesche", perché riemerse dall'oscurità, come se fossero state conservate dentro grotte inesplorate. Si trattava di un genere di pittura parietale minutamente decorativa, priva di una logica narrativa o di vincoli realisti, composta da una sequenza di presenze vegetali e animali, forme fantastiche, architetture, scenografie, paesaggi e disegni geometrici, mascheroni, putti e figurine liberamente combinati tra loro.
Queste decorazioni furono riproposte in età moderna nelle grandi produzioni "all'antica" della bottega di Raffaello. Le troviamo così realizzate sulle pareti di vari ambienti del palazzo pontificio Vaticano, della villa sul Tevere del ricchissimo banchiere Agostino Chigi, e di villa Madama sul Monte Mario, di proprietà della famiglia Medici.
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Fu Giovanni da Udine il principale specialista, sia di questo tipo di decorazioni, sia, in generale, della raffigurazione di ghirlande, pergolati, festoni di fiori e frutta, oppure animali, vegetali e paesaggi, all'interno dei dipinti di storia. E' un fatto ormai appurato che Giovanni da Udine ebbe un interesse particolare, e una grande maestria, per la riproduzione della natura studiata dal vivo. I dettagli da lui realizzati nelle imprese raffaellesche costituiscono una fonte non trascurabile della natura morta, per l'atteggiamento analitico e descrittivo da cui nascono e per la precisione che talvolta sconfina con l'immagine "scientifica".
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Giovanni da Udine, festoni di fiori e frutta, Roma, villa della Farnesina, galleria con Storie di Psiche |
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Giovanni da Udine, grottesche in Vaticano |
Una dimostrazione di come la natura morta si sarebbe poi presto avviata verso l'indipendenza di genere artistico a tutti gli effetti.
Fonti: La natura morta, Luca Bortolotti, Giunti editore, Prato, 2003