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Cult-Fiction: cinque imperdibili serie tv fatte ad arte

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When life gives you lemons, make lemonade: mai frase fu più proverbiale per il periodo storico che stiamo attraversando. Approfittando di questi giorni di reclusione obbligata perché non creare un legamento produttivo con il divano e guardare qualche interessante serie tv? La fiction, anche se ci sembra un prodotto molto attuale, nasce sul finire degli anni trenta negli Stati Uniti, prendendo piede nel secondo dopoguerra, tra la fine degli anni quaranta e i primi anni cinquanta. La prima forma di fiction era il cosiddetto live anthology drama di derivazione prettamente teatrale. Dagli anni Settanta si diffusero con successo le soap opera, che oggi vengono analizzate con accezione negativa, ma dalla loro evoluzione, in epoca contemporanea, abbiamo la creazione di contenuti accattivanti e straordinariamente ben riusciti. In questo articolo noi di Artesplorando vi daremo una lista di cinque attualissime Cult-Fiction, serie televisive fatte ad arte che non potete assolutamente perdervi.

5 Cult-Fiction che devi vedere

1 – The Marvelous Mrs. Maisel

Anno: 2017- in produzione
Stagioni: 3
Ideatore: Amy Sherman-Palladino
Dove vederla: Amazon Prime Video

The Marvelous Mrs. Maisel è la punta di diamante degli Amazon Studios, nel suo almanacco vanta 3 Golden Globe e (ben) 16 Emmy Award, ed è considerata una delle migliori serie comedy degli ultimi anni.

Con un ritmo frenetico, la serie offre un quadro energico e incantevole della società di fine anni Cinquanta, denunciandone però, con ironico sarcasmo, anche i suoi limiti e la sua ipocrisia. La trama parla di Midge Maisel (Rachel Brosnahan) una casalinga ebrea che cerca di farsi strada nel mondo della stand-up comedy newyorkese. Sicuramente uno dei fattori vincenti di questa serie televisiva, oltre una marcata trama orizzontale sviluppata su più stagioni, è il graduale percorso di emancipazione compiuto dalla protagonista e il decorso evolutivo dei personaggi che la circondano.

La mano dell’ideatrice, nonché regista, Amy Sherman Palladino è inconfondibile. I dialoghi serratissimi e piani-sequenza vertiginosi conferiscono fluidità al racconto, innestando così nello spettatore la voglia di iniziare subito con l’episodio successivo. Un altro aspetto che particolarmente affascina di Mrs Maisel è la fotografia, curata dal cineasta David Mullen, che ha conferito alle scene colori pastello, giocando con le gradazioni cromatiche della luce e rendendo così ancora più sferzante questa serie che ha tutte le carte in regola per diventare un cult di genere.

2 – Relazioni Pericolose

Anno: 2020
Stagioni: 1
Dove vederla: Sky Arte

A partire dallo scorso marzo Sky Arte ha messo in scena una docu-serie di cinque episodi
incentrata sui legami sentimentali delle personalità di spicco del mondo artistico.
Partendo da Amedeo Modigliani e Jeanne Hébuterne, proseguendo con Robert Capa e Gerda Taro, passando per Man Rey e Lee Miller, la serie vuole analizzare il legame affettivo e professionale delle coppie di artisti accumunati da un tragica sorte. Oltre ciò l’intento di questa incredibile produzione Sky è quello di analizzare il risultato artistico di queste unioni, dimostrando che l’amore può dare sì dolore, ma può anche dar vita a straordinarie opere d’arte destinate a rimanere impresse per l’eternità.

3 Mindhunter

Anno: 2017- in produzione
Stagioni: 2
Ideatore: David Fincher, Joe Penhall
Dove vederla: Netflix

David Fincher, senza scadere nell’iperbole, può essere considerato il Michelangelo del thriller. Il regista, che nella sua straordinaria carriera ha firmato film del calibro di Seven, Fight Club e Alien, nel 2017 con la piattaforma Netflix torna su un argomento già trattato nella pellicola Zodiac (2007), incentrata sull’omonimo serial killer che operò negli anni Sessanta e Settanta negli Stati Uniti. La serie indaga sulle menti criminali tramite le indagini svolte da alcuni agenti membri dell’unità di scienze comportamentali dell’FBI, Bill e Holden, affiancati dalla dottoressa Wendy.

Questi grazie a una sfilza di interviste a celebri pluriomicidi riuscirono a delineare la loro profilatura, una sorta di filo conduttore psicologico che accomunava coloro che commettevano reati in maniera seriale. Sin dalla prima stagione questa serie è stata accolta positivamente dalla critica, ricevendo su Rotten Tomatoes e Metacritic punteggi a dir poco straordinari, questo poiché oltre ad una scrittura ineccepibile ed una trama seducente, Mindhunter non inscena la violenza, bensì la analizza lucidamente, plasmando completamente la struttura narrativa.

Cult-Fiction

4 High Fidelity

Anno: 2020- in produzione
Stagioni: 1
Ideatore: Veronica West, Sarah Kucserka
Dove vederla: Hulu- Streaming

Il reboot del libro di Nick Holby, nonché dell’omonimo e ormai classico film del 2000 non delude le aspettative, questo poiché non si crogiola nel passato, ma al contrario si crea una propria identità. La rielaborazione da una prospettiva femminile è una scelta vincente, Zoe Kravitz, che interpreta Rob, è la proprietaria di un negozio di vinili (il Championship Vinyl), quasi sempre vuoto, ma che sopravvive grazie ai collezionisti di musica. Il pregiato sound di questa serie è creato da altri due personaggi, Simon e Cheril, amici di Rob, nonché dipendenti del negozio, che con le loro bizzarre vicende arricchiscono ulteriormente la trama di Alta Fedeltà. La nota positiva di questa serie è l’incredibile colonna sonora (che potete trovare su Spotify) curata dai Questlove e dalla music supervisor Manish Raval, che torna negli anni novanta, permettendo anche ai giovanissimi di scoprire la grande musica del passato.

Non mancano inoltre gli omaggi al film di Stephen Frears con John Cusack, con rielaborazioni su alcune delle battute più famose. Insomma l’unica cosa insopportabile di questa nuovissima Alta Fedeltà è che ci sono solo dieci episodi da trenta minuti ciascuno e noi siamo sicuri che se inizierete a guardarlo non potrete più farne a meno, come del vostro album preferito.

Cult-Fiction

5 Peaky Blinders

Anno: 2013
Stagioni: 5
Ideatore: Steven Knight
Dove vederla: Netflix

Se si parla di serie televisive fatte ad arte, è un obbligo menzionare Peaky Blinders. Questo prodotto originariamente della BBC e poi passato a Netflix, nel corso degli anni ha conquistato un pubblico vastissimo. Ambientato nell’Inghilterra degli anni Venti, al seguito della Prima Guerra Mondiale. I protagonisti, i cosiddetti Peaky Blinders, sono tre fratelli ex veterani di origine Sinti, che, una volta tornati in patria, riprendono i loro losca attività famigliare. Scommesse, gioco d’azzardo e usura. Il capo del clan, Tommy, interpretato da uno straordinario Cillian Murphy, è un leader avveduto, carismatico e ambizioso.

La scrittura è sicuramente uno dei fattori vincenti di questa serie. Knight compie un lavoro minuzioso su ogni singolo dettaglio compresi i ricorsi storici. La microstoria della banda si intreccia così meravigliosamente nel macrocosmo inglese rendendo la storia ancora più reale. Peaky Blinders è noir, quasi onirico ed i personaggi, con i loro dialoghi così taglienti si fondono perfettamente con l’ambientazione rappresentando magistralmente il modo giusto di fare intrattenimento.

Emanuela Bruschi

Sono Emanuela, storica dell’arte e veneziana d’adozione. I miei interessi vertono specialmente sul rinascimento italiano e il cinema d’autore.

Altre idee tra arte, cult-fiction e cinema dal blog ➡ www.artesplorando.it/tag/arte-e-cinema

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