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Gheorghe de Bellio |
Quarto appuntamento che ci porta alla scoperta dei più importanti collezionisti, critici e mercanti della storia dell'arte. Gli altri post li potete leggere seguendo il link →
Collezionisti, critici e mercanti, ma oggi proseguiamo nella nostra esplorazione conoscendo nuove illustri personalità. A volte può capitare che la medesima persona sia collezionista, critico e mercante allo stesso tempo, mentre il più delle volte questi tre ruoli non coincidono. Comunque sia queste persone ci fanno capire quanto l'arte sia legata a uomini e donne lungimiranti, disposti a investire anche ingenti somme sulla cultura, sostenendo gli artisti e collezionandone le opere.
Gheorghe de Bellio
Gheorghe de Bellio nacque a Bucarest nel 1828, anche se molto presto si trasferì in Francia. Stabilitosi a Parigi, acquistò il suo primo quadro impressionista, un Monet, il 13 gennaio 1874. In breve tempo si legò personalmente agli impressionisti e in maniera particolare a Monet, Renoir e Pissarro, spesso aiutandoli e raccogliendo una notevole collezione delle loro opere. Dal 1883 partecipò alle cene impressioniste del caffè Riche insieme a Monet, Pissarro, Renoir, Sisley, Caillebotte, Duret, Mirbeau e Mallarmé, e fu intimamente coinvolto nell’evoluzione del gruppo.
Donop de Monchy, marito di Victorine de Bellio, figlia del collezionista, redasse un parziale inventario delle opere ereditate dal suocero e lasciate al Museo Marmottan di Parigi.
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Robert Henry Benson ritratto da John Singer Sargent |
Robert Henry Benson
Robert Henry Benson, vissuto tra Ottocento e Novecento, fu un banchiere che costituì una notevole collezione: 114 dipinti italiani del XIV e XV secolo, alcuni quadri inglesi, principalmente ritratti del XVIII secolo e un piccolo paesaggio di Gainsborough, nonché opere del XIX secolo. La sezione italiana di questa preziosa collezione comprendeva quattro pannelli della
Maestà di Duccio, l’
Ultima comunione di san Girolamo di Botticelli, alcune
Madonne di Crivelli, Antonello da Messina e Signorelli, San Girolamo e una
Sacra conversazione di Bellini, la
Sacra Famiglia di Giorgione e molto altro ancora. Tale collezione venne venduta in blocco a Duveen nel 1927, ma per la maggior parte, dopo esser passata attraverso diverse collezioni private, entrò a fasi successive nei grandi musei americani.
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Paul Bérard ritratto da Renoir |
Paul Bérard
Diplomatico di carriera vissuto nella seconda metà dell'Ottocento, si mise a collezionare prima del 1880 opere degli impressionisti. Nella sua dimora parigina in rue Pigalle, nonché nella sua proprietà di Wargemont presso Dieppe, accoglieva spesso questi artisti e in particolare Renoir, che, facendo il suo ritratto e quelli di sua moglie e dei suoi bambini, realizzò alcuni dei propri capolavori.
Il fratello Edouard, amministratore di società, ordinò anch’egli ritratti a Renoir, in particolare quelli
dei propri figli. Da vivo, Paul Bérard aveva comunicato il proprio intento di far mettere pubblicamente all’asta la sua collezione, ma i 36 quadri venduti l’8 e 9 maggio 1905 alla Galleria Petit non ne comprendevano alcune tra le tele più belle. Il nipote di Paul, Maurice, ha proseguito la tradizione familiare dedicandosi per lunghi anni allo sviluppo di associazioni culturali e raccogliendo una collezione eclettica di pittura francese dal XVII al XX secolo.
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Jean de France, duca di Berry
Mecenate francese vissuto tra Trecento e Quattrocento, fu uno dei più grandi del suo tempo; era il terzo figlio del re di Francia Giovanni il Buono. Poco portato per l’attività politica, dedicò la sua lunga vita a collezionare tesori d’arte di ogni specie, in particolare manoscritti miniati, che raccoglieva per eredità, per dono o per acquisto, e soprattutto facendone eseguire appositamente. Come collezionista, seppe riunire alcuni tra i manoscritti più rappresentativi delle principali
tendenze artistiche del XIV secolo per la maggior parte appartenuti al fratello Carlo V. Come committente, fece lavorare i massimi miniatori contemporanei, Beauneveu, Jacquemart de Hesdin, i fratelli Limbourg e vari artisti anonimi, rimasti noti col nome di "pittori del duca di Berry". I Libri d’ore eseguiti per lui durante i suoi quarant’anni di mecenatismo sono esemplari del percorso della pittura francese del suo tempo.
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Il cardinale Bessarione |
Il cardinale Bessarione
Vissuto nel Quattrocento, fu al servizio di Giovanni VIII di Costantinopoli, con il quale partecipò al concilio di Ferrara, sostenendo la necessità dell’unione tra la chiesa d’Oriente e quella d'Occidente. Si stabilì a Roma nel 1443, dopo che vi era stato nominato cardinale prete della basilica dei SS. Apostoli. Si distinse nel promuovere gli studi riorganizzando l’università di Bologna e proteggendo umanisti italiani come Pomponio Leto, Lorenzo Valla e Flavio Biondo, e dotti greci come Giorgio da
Trebisonda e Michele Apostolis. Bessarione inoltre possedeva una straordinaria biblioteca, che lasciò in dono alla Repubblica di Venezia: essa formò il primo nucleo della libreria Marciana costruita
appositamente nel 1537. Venne sepolto nella tomba che egli stesso si era fatto costruire ed affrescare nella basilica dei SS. Apostoli a Roma.
Questo post si avvale di contributi bibliografici vari che potete consultare
qui