Oggi riprendo la rubrica #decorestauro parlandovi di una particolare tecnica pittorica, di moda tra XVI e XIX secolo. In questo arco di tempo vennero prodotti piccoli medaglioni con ritratti realizzati generalmente a guazzo su pergamena e avorio o a smalto su metallo. Piccole opere che venivano usate per decorare una scatola o un gioiello oppure erano incorniciate come opere indipendenti. Questi ritratti erano commissionati principalmente per uso privato, come ricordo affettivo o familiare. Erano conservati negli ambienti più intimi delle abitazioni oppure indossati, come ciondoli o spille.
Ma andiamo a vedere nel dettaglio un po' di storia e chi praticò questa tecnica pittorica che richiedeva abilità e pazienza certosina.
L’origine del ritratto a miniatura sembra risalire all’Inghilterra. Lucas Horenbout, pittore di corte di Enrico VIII, e sua figlia Susanna eseguirono ritratti di questo tipo. Hans Holbein fece, durante i suoi due soggiorni inglesi, piccoli ritratti che a corte piacquero tantissimo.
Nicholas Hilliard e il suo allievo Isaac Oliver furono, alla fine del secolo e nei primi anni di quello seguente, i più brillanti e raffinati fra i numerosi ritrattisti attivi alla corte di Elisabetta I.
![]() |
Jean Petitot, regina Henrietta Maria di Francia |
Se ti piace il blog, seguilo anche su Twitter (◕‿-)
In altro campo, Nicolas Robert, e poi Jean Joubert, si fecero un nome nell’esecuzione di tavole di scienze naturali. Numerosi i pittori su smalto di origine svizzera: oltre a Jean I Petitot, che fu il maggiore e che lavorò per Carlo I in Inghilterra, poi per la corte francese, tornando in Svizzera dopo la revoca dell’editto di Nantes, citiamo Jean II Petitot, Paul Prieur, attivo a Copenhagen, e i fratelli Huaud, attivi a Berlino. Nei Paesi Bassi, furono frequenti nel Cinquecento, oltre quelle consacrate al ritratto, le miniature che rappresentavano scene religiose e mitologiche oppure paesaggi. Tale tradizione proseguirà durante il XVII secolo. Occorre menzionare il centro di produzione di miniature costituito a Strasburgo nel XVII secolo e quello svedese.
Il soggiorno parigino di Rosalba Carriera, celebre tanto per le sue miniature su avorio che per i suoi pastelli, sta all’origine della nuova moda del ritratto in miniatura in Francia. Lo stabilirsi a Parigi nel 1769 dello svedese Pierre-Adolphe Hall, che inaugurò una tecnica più libera, confermò questa moda. I temi si diversificano: accanto ai ritratti fecero la loro comparsa le scene galanti (Baudoin, Lavreince), i paesaggi (Louis Moreau, L. N. Blarenberghe), i fiori (Anne Vallayer-Coster).
![]() |
Pierre Adolphe Hall, ritratto di gentiluomo |
Verso la metà dell’Ottocento però fu inevitabile il declino di questa pratica artistica: con l'invenzione della fotografia e il diffondersi del ritratto fotografico, l’arte del ritratto miniato scomparve nel giro di pochi decenni.
Questo post si avvale di contributi bibliografici vari che potete consultare qui